Dieci anni fa, nel 2014, Papa Francesco si riunì nei Giardini Vaticani per un gesto di pace storico. Insieme al presidente israeliano e palestinese, e al patriarca Bartolomeo, piantò un ulivo come simbolo di pace per il Medio Oriente. Ora, in un momento di forte tensione tra israeliani e palestinesi, il Pontefice si prepara a commemorare quell’evento il prossimo 8 giugno.
La data e il luogo rimangono gli stessi, ma la situazione è completamente diversa. Tuttavia, venerdì prossimo, Papa Francesco tornerà nei Giardini Vaticani per ricordare quel momento di unità e di speranza. L’incontro del 2014, dopo il viaggio del Pontefice a Gerusalemme, coinvolse anche rappresentanti delle comunità religiose della Terra Santa.
Il 2024 vede nuove sfide e nuove tensioni, ma le parole di Papa Francesco di allora risuonano ancora oggi: “Sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni. Per fare la pace ci vuole coraggio”. Un appello alla pace e alla fratellanza tenuto vivo da gesti concreti come l’incontro nei Giardini Vaticani e la preghiera interreligiosa.
La cerimonia del prossimo 8 giugno ricorderà i momenti di preghiera e di unione del passato, ma sarà anche un’occasione per guardare al futuro con speranza. Le preghiere di ebrei, cristiani e musulmani risuoneranno ancora una volta nei Giardini Vaticani, chiedendo coraggio e pace per una regione segnata dalla guerra e dalla sofferenza.
Le sfide sono grandi, ma la speranza è più grande. Attraverso gesti simbolici e preghiere condivise, Papa Francesco continua a portare avanti il messaggio di pace e di fratellanza per il Medio Oriente e per il mondo intero.