La democrazia ha nuovi nemici con vecchi strumenti – le fake news. Questa è l’affermazione del premier spagnolo Pedro Sanchez, che ha presentato alla Camera un piano di rigenerazione democratica, che negozierà con i gruppi parlamentari e del quale ha anticipato la strategia.
Il governo propone di fissare nuovi standard di trasparenza sulla proprietà dei media e riformare la legge sulla pubblicità istituzionale per limitare il finanziamento pubblico dei ‘pseudo media’ che diffondono fake news, con l’obiettivo di favorire la trasparenza e la lotta contro la disinformazione.
Sanchez ha identificato quattro principi chiave per le misure previste dal Regolamento europeo: trasparenza, indipendenza, pluralismo e protezione.
Oltre ai nuovi standard di trasparenza e alla revisione della legge sulla pubblicità istituzionale, il governo rivedrà la misurazione delle audience dei mezzi di comunicazione privati e riformerà la legge sulla sicurezza cittadina.
100 milioni di euro per la digitalizzazione dei media
Sanchez ha annunciato un pacchetto di 100 milioni di euro in aiuti alla digitalizzazione dei media, finanziato con fondi europei. Ha anche proposto di rafforzare la protezione del diritto alla reputazione e alla rettifica, e riformare la parte della ‘legge bavaglio’ che riguarda la libertà di espressione.
Il leader socialista ha difeso una maggiore trasparenza con la riforma dei regolamenti di Camera e Senato per inasprire le sanzioni ai politici che non divulghino le loro dichiarazioni finanziarie o forniscono informazioni false o incomplete.
Sanchez ha inoltre annunciato una proposta di riforma della legge elettorale per rendere obbligatori i dibattiti tra i candidati e per includere i dati di rilevamento e la metodologia in tutti i sondaggi elettorali pubblicati.
Feijoo: ‘Il più grande attacco alla libertà di informazione in Spagna’
Secondo il leader del Partito Popolare, Alberto Nunez Feijoo, il piano di rigenerazione democratica annunciato da Pedro Sanchez rappresenta il più grande attacco alla libertà di informazione della democrazia spagnola.
In risposta alle accuse di Sanchez, Feijoo ha sostenuto che “la più grande fake news in Spagna è lo stesso Sanchez” e lo ha accusato di cercare di imporre una “pseudo democrazia”.
Feijoo ha chiesto al premier di smettere di minacciare la censura e di rispondere ai dubbi sul suo ambiente, sottolineando le indagini sulla moglie di Sanchez per presunto traffico di influenza e corruzione in affari privati.
Abascal: ‘I media sono già digitali, Sanchez li vuole comprare’
Il leader del partito di estrema destra Vox, Santiago Abascal, ha accusato Sanchez di voler comprare le linee editoriali dei media con il pacchetto da 100 milioni per la digitalizzazione dei media. Abascal ha criticato Sanchez per promuovere la persecuzione ideologica e per utilizzare la menzogna per mantenere il potere.
Per Abascal, la qualità democratica significa bandire i violenti e chi li supporta, incluso coloro che minacciano la convivenza e la Costituzione. Si riferiva ai partiti indipendentisti catalani che appoggiano il governo progressista Psoe-Sumar.
Sumar: ‘Stop ai fondi pubblici per fake news’
Inigo Errejon, portavoce parlamentare di Sumar, ha sottolineato l’importanza di porre fine ai finanziamenti pubblici per i media che diffondono falsità e insulti. Ha ribadito la necessità di trasparenza nei finanziamenti e ha lodato il contributo di Sumar alle misure annunciate da Sanchez.
Anche la vicepremier Yolanda Diaz ha enfatizzato il ruolo di Sumar nel processo di rigenerazione democratica e ha annunciato la creazione di una commissione di lavoro per negoziare le iniziative con gli altri gruppi parlamentari.
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