Al termine dell’Angelus, Papa Francesco invoca la pace in Terra Santa per evitare che il conflitto si estenda. “Gli attacchi e le uccisioni non sono mai la soluzione”, afferma il Pontefice, rivolgendo anche il suo pensiero al Venezuela. Invita tutte le parti coinvolte a cercare la verità, a esercitare moderazione e a evitare la violenza. Inoltre, prega per le vittime delle alluvioni in India e per il nuovo beato libanese Stefano Douayhy
Di: Michele Raviart – Vatican News
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La situazione in Medio Oriente preoccupa Papa Francesco dopo la recita dell’Angelus, col rischio che il conflitto si espanda a nuovi Paesi dopo gli eventi recenti a Gaza e in Israele. Il Papa prega per tutte le vittime, soprattutto i bambini innocenti, e esprime vicinanza alle popolazioni in Palestina, Israele e Libano. Chiede di riprendere il dialogo per fermare le violenze e soccorrere le popolazioni con aiuti umanitari anziché ricorrere a bombardamenti e omicidi.
Attacchi mirati e uccisioni non possono mai essere una soluzione
Papa Francesco afferma che gli attacchi mirati e le uccisioni non portano alla pace, ma generano odio e vendetta. Invita alla ricerca della verità in Venezuela e alla moderazione per evitare ulteriori violenze.
Il Papa prega anche per le vittime delle piogge in India e per le popolazioni indiane colpite da calamità naturali. Inoltre, ricorda la beatificazione del beato libanese Stefano Douayhy e auspica giustizia e verità per le vittime dell’esplosione del porto di Beirut.
Nella giornata di memoria del Santo Curato d’Ars e in occasione della Festa del Parroco in alcuni Paesi, Papa Francesco esprime gratitudine ai parroci che si dedicano con zelo al bene delle comunità.