
In attesa di una serie Netflix sulla tonsillite di Sinner che non ha presenziato a Parigi, il Corriere ha pubblicato ieri le pagelle delle Olimpiadi («4 all’antibiotico che non l’ha rimesso in piedi in due giorni»). Tra gli altri voti segnaliamo: 7 a quella cagata pazzesca della cerimonia d’apertura («che ha scandalizzato anche la Santa Sede»), 10 al bacio di Alice Bellandi alla compagna («è stato un atto politico»), 5 alla proposta di matrimonio alla ginnasta Alessia Maurelli fatta dal suo fidanzato («ci siamo chiesti se fare una proposta di matrimonio nel giorno del bronzo fosse il momento più opportuno»).
E ancora: 10 a Imane Khelif (il cui peccato mortale è «non incarnare un modello di donna convenzionale»), 9 al pisolino di Ceccon sulla panca («quel clamoroso ronf a cielo aperto sottintendeva aspre critiche agli alloggi degli atleti»), 10 e lode all’organizzazione francese («con il potenziamento della rete dei trasporti pubblici, impeccabili a qualsiasi ora»: bello perché lo stesso inviato del Corriere Aldo Cazzullo l’aveva definita «un mezzo disastro», i trasporti «inesistenti»), 10 e lode a Djokovic («ci siamo emozionati per il pianto a dirotto di Novak», e meno male che ha avuto l’upgrade dal pagellone di Wimbledon dov’era definito «immarcescibile, e sempre signore nella sconfitta»). Senna senza voto. 4 ovviamente ad Angela Carini («la cui olimpiade è durata 40 secondi e due settimane di feroci polemiche»).

L’afghana, i reporter dalla valle di lacrime, le supercazzole sull’amore alle Olimpiadi