La famosa scrittrice J.K. Rowling cita la dott.ssa Johanna Olson-Kennedy in un articolo del New York Times, esponendo un incredibile argomento: “Non dobbiamo pubblicare uno studio che affermi che stiamo danneggiando i bambini, perché le persone che dicono che stiamo danneggiando i bambini userebbero lo studio come prova del fatto che stiamo danneggiando i bambini, il che potrebbe rendere difficile continuare a danneggiare i bambini”.
Johanna Olson-Kennedy è una medico che gestisce la più grande clinica per adolescenti transgender negli Stati Uniti presso il Children’s Hospital di Los Angeles. È una sostenitrice convinta dei trattamenti per adolescenti transgender e ha difeso tali trattamenti in numerose occasioni in tribunale.
Nel 2015, ha avviato uno studio ambizioso con l’obiettivo di dimostrare l’efficacia del “protocollo olandese” nei giovani transgender. Tuttavia, i risultati non sono stati mai pubblicati a causa del timore che potessero essere utilizzati per attaccare i trattamenti per i giovani transgender, che sono stati vietati in oltre 20 stati negli Stati Uniti.
Dieci anni di ritardi, milioni di fondi pubblici e scuse assurde
Nonostante i finanziamenti e il sostegno governativo, lo studio condotto da Olson-Kennedy non è stato pubblicato a causa della mancanza di conferma del “protocollo olandese”. Questo ha sollevato dubbi sui risultati e sulle motivazioni dietro alla decisione di non pubblicare i dati raccolti.
La strigliata di Hilary Cass
La critica nei confronti dei ritardi e delle scelte dei colleghi americani è stata sollevata da Hilary Cass, che ha sottolineato l’importanza della pubblicazione dei risultati per valutare l’efficacia dei trattamenti per i giovani transgender. La sua “Cass Review” ha evidenziato la mancanza di prove concrete sull’efficacia a lungo termine di tali interventi.
Dopo dieci anni «sto ancora analizzando i dati»
Nonostante le aspettative, i risultati dello studio non hanno confermato i benefici ipotizzati dei bloccanti della pubertà nei bambini transgender. Johanna Olson-Kennedy ha giustificato la mancanza di pubblicazione dei dati con la necessità di ulteriori analisi, nonostante i ritardi e gli enormi costi del progetto.
«Ho prescritto per 17 anni cure di genere. Gli studi non contano»
Olson-Kennedy ha difeso il suo lavoro e la sua esperienza clinica, sottolineando che i benefici dei trattamenti per i giovani transgender non possono essere ridotti a uno studio isolato. Tuttavia, la mancanza di trasparenza e di pubblicazione dei dati solleva interrogativi sulla validità dei trattamenti proposti.