Il problema della casa e del suo prezzo a Milano è diventato un’urgenza evidente, come dimostrato dalla frequenza con cui certi titoli di cronaca tornano a sollecitare l’opinione pubblica. Dalle proteste in tenda degli studenti universitari fuori sede alle inchieste giudiziarie che stanno paralizzando lo sviluppo immobiliare della città, il tema è sempre più al centro dell’attenzione.
Cresce costantemente il numero di persone che si sentono “espulse” dalla città a causa dei prezzi delle abitazioni insostenibili. Non si tratta solo di disoccupati ed emarginati, ma anche di lavoratori della classe media che sono cruciali per i servizi indispensabili della società.
L’impennata dei prezzi delle case
Recentemente, Vincenzo Barbieri ha evidenziato la difficoltà di trovare abitazioni a prezzi sostenibili a Milano. I prezzi medi di vendita sono cresciuti del 41% mentre i redditi e le retribuzioni solo del 13%. Questo ha portato a una situazione in cui il mercato non funziona in modo ottimale.
Lo studio di Cottarelli
Uno studio commissionato da Aspesi, Assoimmobiliare e Assimpredil e condotto da Carlo Cottarelli ha evidenziato le difficoltà dell’edilizia residenziale sociale a Milano. Tuttavia, il presidente di Ccl e Lum, Alessandro Maggioni, ritiene che sia necessario un nuovo approccio per promuovere un’edilizia più accessibile alle persone comuni.
La versione di Ccl e Lum
Secondo il dossier di Ccl e Lum, con alcune correzioni e aggiustamenti, è possibile dimostrare che l’inclusione di quote di edilizia residenziale sociale può garantire una buona redditività economica. Proprio in un’area a “mercato forte”, l’edilizia residenziale sociale può essere redditizia.
Le proposte per la politica
Maggioni e Barbieri propongono una redistribuzione delle quote di edilizia convenzionata ordinaria e sociale per rendere le abitazioni più accessibili. Si suggerisce di destinare una percentuale specifica di superficie fondiaria a diverse tipologie di edilizia per favorire la diversità abitativa.
Per una “equa redistribuzione” delle rendite
Il dossier di Ccl e Lum solleva il dibattito sul profitto nell’ambito immobiliare e propone una moderata regolazione dei processi per garantire case più accessibili senza necessità di supporto pubblico. L’equa redistribuzione delle rendite potrebbe contribuire a realizzare abitazioni che rispondano alle esigenze della città.
Il tema dell’accessibilità della casa riguarda tutti i milanesi e la discussione è aperta. È importante trovare soluzioni sostenibili per garantire un futuro abitativo migliore per la città. Ne parleremo in un convegno organizzato da Tempi a fine febbraio.