La situazione drammatica di Haiti si sta rapidamente deteriorando, come riportato nel rapporto dell’8 ottobre di Human Rights Watch. Il rapporto descrive scene scioccanti di violenza e abusi, come il capo di una gang che chiede una ragazza vergine al mese ai suoi scagnozzi. Queste terribili storie testimoniano la disperata situazione in cui versano i bambini di Haiti.
Ad oggi, circa l’80% della capitale Port-au-Prince è sotto il controllo di bande armate, costringendo molti bambini a unirsi a queste organizzazioni per sopravvivere. L’alternativa è essere vittime di violenza da parte della polizia, di gruppi rivali o di movimenti di “autodifesa” dei cittadini. La situazione è così grave che persino le Nazioni Unite hanno documentato casi di esecuzioni sommarie e linciaggi, compresi quelli di bambini.
L’inferno dei bambini di Haiti
Da quasi un mese, Port-au-Prince è isolata a causa degli attacchi delle bande armate. L’aeroporto è chiuso, interrompendo il flusso degli aiuti umanitari, e i servizi essenziali sono bloccati. Le organizzazioni umanitarie stanno abbandonando il paese, mentre il numero di morti e feriti continua a salire.
L’esodo infinito
Recentemente, le forze speciali dell’ONU hanno tentato un blitz nel covo di un pericoloso criminale, ma il risultato è stato l’esodo di migliaia di persone. L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni stima che ci siano 700.000 sfollati, di cui 41.000 solo dall’ultimo attacco. Tra di loro, ci sono 365.000 minori che sono costretti a fuggire a causa della crescente violenza.
“Sempre più corpi di bambini vengono rinvenuti in strada”
Russia e Cina si oppongono all’invio di una missione di peacekeeping in Haiti, nonostante la richiesta del paese e degli Stati Uniti. Nel frattempo, i gruppi criminali continuano a reclutare minorenni, portando a un aumento del 70% rispetto all’anno precedente. Secondo l’Unicef, mezzo milione di bambini e adolescenti vivono sotto il controllo delle gang ad Haiti.
La situazione è così critica che sempre più bambini feriti e vittime di abusi arrivano nei centri sanitari, mentre molti cercano rifugio nelle chiese per paura di essere denunciati alla polizia. È un vero inferno per i bambini di Haiti, che continuano a essere le prime vittime di questa violenza inaudita.
Da gennaio a metà settembre sono stati “raccolti” 105 casi di rapimenti di bambini e adolescenti ad Haiti.
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«Ad Haiti siamo al preludio della guerra civile»
Flavia Maurello, rappresentante Paese della Fondazione Avsi, ha evidenziato un aumento di adolescenti armati e bambini associati alle bande ad Haiti. In un’intervista al Sir, ha sottolineato il rischio imminente di una guerra civile nel Paese. La popolazione civile si sta organizzando contro le bande armate, che stanno tentando di prendere il controllo del territorio.

«Ero un orfano, non avevo niente e nessuno. La gang mi ha dato un lavoro»
Mathis F., un orfano di 14 anni, ha raccontato la sua esperienza di vita per strada e il suo coinvolgimento in una gang per sopravvivere. La situazione a Haiti è così critica che anche i bambini si uniscono alle bande per ottenere cibo e denaro. La Conferenza episcopale ha lanciato un appello per cercare una soluzione pacifica alla crisi che sta portando il Paese sull’orlo di una guerra civile.
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«Resto nella gang per proteggere mia mamma e le mie sorelle dagli stupri»
I bambini e gli adolescenti ad Haiti vengono reclutati dalle bande per compiere atti violenti e criminali. Le ragazze sono spesso vittime di abusi sessuali e danno alla luce i figli delle gang. La situazione è disperata, con la popolazione civile che cerca di difendersi dalle violenze e dalla minaccia di una guerra imminente.