L’adesione all’Ucraina alla Nato non è un risultato “realistico” dell’accordo di pace con la Russia. Queste sono le parole del nuovo capo del Pentagono, Pete Hegseth, durante la riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina presieduto dalla Gran Bretagna. Hegseth ha sottolineato che il momento attuale della guerra è critico e che il conflitto deve trovare una soluzione. Ha espresso il desiderio di vedere un’Ucraina sovrana e prospera, ma ha anche dichiarato che riportarla ai confini pre-2014 è irrealistico.
Hegseth ha escluso la possibilità di una “Minsk 3” in Ucraina e ha sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza per evitare una nuova guerra. Ha chiarito che se ci sarà una missione di peacekeeping, non dovrebbe essere guidata dalla Nato e non dovrebbe essere coperta dall’articolo 5. Inoltre, ha dichiarato che gli Stati Uniti focalizzeranno le loro priorità future sull’Indo-Pacifico e che l’Europa dovrà prendersi la responsabilità della difesa convenzionale.
“Gli Stati Uniti rimangono impegnati nella Nato e nella sicurezza dell’Europa, ma non tollereranno più squilibri”, ha aggiunto Hegseth. Mark Rutte, segretario generale dell’Alleanza, ha ribadito l’importanza di un obiettivo di spesa per la difesa superiore al 3%, invitando gli alleati a fare di più per raggiungerlo.
Nel frattempo, il Cremlino ha respinto uno scambio di territori con l’Ucraina e non ha confermato un presunto incontro tra Putin e l’inviato americano Steve Witkoff. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha affermato che la Russia non discuterà mai di scambiare il suo territorio, riferendosi alla regione di Kursk parzialmente occupata dall’esercito ucraino.
Infine, riguardo alla liberazione di Mark Fogel, cittadino russo detenuto negli Stati Uniti, Peskov ha annunciato che sarà rilasciato e tornerà in patria nei prossimi giorni. Sean Hannity, conduttore di Fox News, ha riferito che l’inviato speciale Witkoff ha parlato per tre ore e mezza con Putin a Mosca per trattare la liberazione di Fogel.

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