La Lombardia ha segnato un momento storico con il primo caso di suicidio medicalmente assistito, dove una paziente ha avuto accesso a un farmaco letale fornito dal Servizio sanitario nazionale. Ma come è possibile, dato che il Ssn non ha competenza nella prescrizione di tale farmaco?
L’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha spiegato che nonostante l’assenza di una legge regionale, è stato possibile rispettare il dettame costituzionale. Questo approccio è stato approvato anche dalla magistratura ordinaria di Milano.
Il caso di “Serena”, il primo suicidio assistito in Lombardia
Il caso riguarda “Serena” (nome di fantasia), una donna di 50 anni affetta da sclerosi multipla da oltre 30 anni. Con l’assistenza dell’associazione Luca Coscioni, ha seguito un iter che ha portato alla fornitura e all’autosomministrazione del farmaco letale. Il dottor Mario Riccio, anestesista e consigliere generale dell’associazione Luca Coscioni, ha assistito la donna durante l’autosomministrazione del farmaco a casa.
Il dibattito politico e la decisione di Bertolaso
Il consigliere regionale Matteo Forte ha sollevato la questione della competenza del Ssn nella prescrizione del farmaco, contraddicendo quanto dichiarato dalla Direzione del Welfare durante un’audizione. Tuttavia, Bertolaso ha ribadito la procedura adottata, affermando di aver seguito la sentenza della Corte costituzionale. Ha sottolineato che il dibattito politico non riguarda la componente tecnica, ma l’interpretazione della sentenza costituzionale.
La decisione controversa di Bertolaso
Bertolaso ha decisamente scavalcato il legislatore e la giunta, dando alla procedura una cornice senza il supporto di una legge regionale. Ha formato un comitato tecnico che ha guidato il processo, ricevendo l’approvazione della magistratura ordinaria di Milano.
Le sfide legali e le posizioni contrastanti
Questa decisione ha sollevato una serie di sfide legali, con l’Associazione Luca Coscioni che si presenta al Tar contro la questione pregiudiziale di costituzionalità sollevata in Lombardia. Mentre alcuni giuristi e l’Avvocatura di Stato ritengono che non sia necessaria una legge regionale, altri politici come Salvini e Tajani esprimono posizioni contrastanti sulla questione.