Un’Emergenza Nazionale dichiarata in Israele ha portato migliaia di persone ad essere evacuate a causa degli incendi boschivi che stanno devastando il Paese. Le temperature alte e la siccità hanno reso la situazione critica, costringendo l’esercito israeliano e i vigili del fuoco a combattere le fiamme.
Nel mezzo di queste tragedie, il premier Benjamin Netanyahu ha esposto la preoccupazione che il vento possa spingere le fiamme fino a Gerusalemme, mettendo a rischio la città stessa. Le celebrazioni del Giorno dell’Indipendenza e del Giorno della Memoria sono state annullate a Gerusalemme e Tel Aviv, mentre comunità a 30 chilometri dalla città santa sono state evacuate, con 7000 persone costrette a lasciare le proprie case.
Le autorità israeliane hanno chiesto aiuto internazionale, con l’Italia che ha inviato due Canadair per aiutare a spegnere gli incendi. Inoltre, sospetti indicano che dietro le fiamme possa esserci l’azione del gruppo terrorista Hamas, con messaggi incitanti alla distruzione provenienti da varie fonti.
Mentre Israele combatte contro gli incendi, la situazione è ulteriormente complicata dalla tensione con la Siria, dove un raid israeliano ha avuto luogo come avvertimento contro un presunto attacco imminente contro la popolazione drusa.
Questa emergenza ha portato a proteste e contestazioni contro vari ministri israeliani, mentre il numero di morti e feriti a causa degli scontri nella Striscia di Gaza continua ad aumentare. La situazione rimane tesa, con la speranza che la pace possa essere ripristinata presto.
La comunità internazionale guarda con apprensione a questi eventi, sperando che la situazione possa risolversi senza ulteriori perdite di vite umane o danni irreparabili.