Le madri in Italia: sole e penalizzate. Nel 2024, il divario occupazionale tra padri e madri con figli è di quasi 29 punti percentuali. Meno della metà delle mamme single tra i 25 e i 34 anni lavora, mettendole a rischio di povertà. Secondo l’Istat, le regioni più ‘mother friendly’ sono la Provincia autonoma di Bolzano, l’Emilia-Romagna e la Toscana, mentre Basilicata è in ultima posizione seguita da Campania, Puglia e Calabria.
Questi dati emergono dal decimo rapporto di Save The Children ‘Le equilibriste – La maternità in Italia 2025’, pubblicato in occasione della Festa della mamma. Nel 2024, l’Italia ha segnato un record negativo di nascite, con soli 370mila nuovi nati, una diminuzione del 2,6% rispetto all’anno precedente.
Il rapporto sottolinea il divario salariale a sfavore delle donne, che si accentua quando diventano madri: la child penalty. Mentre il 77,8% degli uomini senza figli è occupato, la percentuale sale al 91,5% tra i padri. Per le donne, invece, solo il 62,3% delle madri lavora, rispetto al 68,9% delle donne senza figli.
Le mamme single sono particolarmente svantaggiate. Negli ultimi anni, il numero di famiglie monogenitoriali è aumentato del 44%, arrivando a oltre 3,8 milioni nel 2021. Il 77,6% di queste famiglie è composto da madri sole con figli. Si prevede che nel 2043 le madri sole saranno 2,3 milioni, una delle tipologie familiari più a rischio di povertà.
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