Il decreto di Vladimir Putin per una tregua di tre giorni con l’Ucraina, durante le commemorazioni del Giorno della Vittoria a Mosca, è entrato in vigore a mezzanotte locale di giovedì. L’annuncio è stato dato dai media statali russi. Tuttavia, la tregua è stata respinta da Kiev che chiede una pausa delle ostilità di 30 giorni, definendo l’accordo una messa in scena.
Poco prima dell’entrata in vigore della tregua, Mosca e Kiev si sono scambiati attacchi aerei, causando la chiusura degli aeroporti in Russia e provocando almeno due morti in Ucraina. Il Cremlino ha dichiarato che le forze russe rispetteranno la tregua, ma risponderanno immediatamente in caso di attacchi da parte dell’Ucraina.
La tregua russa è l’unica concessione fatta da Putin fino ad ora, nonostante le pressioni degli Stati Uniti e dell’Ucraina per un cessate il fuoco incondizionato e prolungato. L’amministrazione Trump ha manifestato crescente disappunto nei confronti del Cremlino. Il vicepresidente Jd Vance ha dichiarato che la Russia “sta chiedendo troppo” per arrivare alla pace, ma gli Stati Uniti ritengono che Putin possa accettare un accordo solo se Mosca e Kiev si siederanno al tavolo dei negoziati.
A Mosca sono arrivati i leader stranieri che parteciperanno alla parata per l’80° anniversario della vittoria sul nazifascismo. Tra di loro il presidente cinese Xi Jinping, che ha dichiarato che l’alleanza sino-russa non è transitoria e non sarà minacciata dal dialogo tra Trump e il Cremlino. Gli Usa ritengono che sia necessario un negoziato diretto tra Russia e Ucraina per risolvere il conflitto.
Intanto, continuano i contatti tra Russia e Stati Uniti senza risultati concreti. L’inviato speciale Usa per l’Ucraina ha proposto un cessate il fuoco con una zona di sicurezza monitorata, ma il Cremlino sostiene di non aver ricevuto la proposta. Mentre Trump esclude al momento una riammissione della Russia nel G7, dato che Mosca non è interessata.
Il vice presidente Usa ha aperto alla possibilità di negoziati tra Usa, Russia e Cina per la riduzione delle armi nucleari, anche se non è una priorità immediata. Nel frattempo, sono attesi leader europei a Mosca, nonostante gli avvertimenti dell’Ue.
Nella regione di Mosca, continuano gli attacchi ucraini con droni, ma le forze russe sono pronte a reagire. La situazione rimane tesa e incerta, mentre il mondo guarda con speranza a una soluzione pacifica.
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