Israele sta per lanciare un’operazione militare senza precedenti contro Hamas nella Striscia di Gaza. Se Hamas non rilascerà 10 ostaggi in cambio di 45 giorni di tregua, Israele invaderà la Striscia con l’obiettivo di “occuparla”. Questa mossa, denominata operazione “Carri di Gedeone”, ha diviso la società israeliana, con alcune fazioni che si oppongono alla decisione del governo Netanyahu.
L’obiettivo principale dell’operazione è il trasferimento della maggior parte dei residenti palestinesi nella Striscia verso il sud e l’eliminazione definitiva di Hamas, che detiene ancora ostaggi nei suoi tunnel. La decisione di procedere con l’operazione nonostante il rischio per gli ostaggi è stata fortemente contestata.
L’analista Lazar Berman ha sottolineato che la “vittoria di Israele è ancora lontana” e che il governo sembra non avere fretta nel risolvere la situazione a Gaza. L’atteggiamento prudente di Israele potrebbe complicare ulteriormente la situazione e prolungare il conflitto.

Benjamin Netanyahu aveva precedentemente annunciato che Israele era “a un passo dalla vittoria”, ma la nuova operazione suggerisce che la guerra sarà ancora lunga. La società israeliana è divisa tra coloro che prioritizzano il rilascio degli ostaggi e coloro che vogliono vedere Hamas sconfitto una volta per tutte.
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Con un nuovo ministro della Difesa e un nuovo comandante in capo dell’esercito, Israele potrebbe adottare un approccio più aggressivo per raggiungere una conclusione rapida del conflitto. Tuttavia, la decisione di sacrificare gli ostaggi potrebbe complicare ulteriormente la situazione.

Con l’Idf impegnato su più fronti, Israele potrebbe intensificare le operazioni non solo a Gaza ma anche in Siria. La popolazione israeliana è divisa tra la necessità di sconfiggere Hamas e la preoccupazione per il destino degli ostaggi.
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Con l’embargo degli aiuti umanitari e la necessità di distinguere tra miliziani e civili bisognosi, Israele si trova di fronte a sfide complesse. Tuttavia, la strategia potrebbe essere cruciale per mantenere il supporto internazionale e garantire la stabilità in regione.
La prospettiva di “occupare Gaza” solleva interrogativi sulla gestione a lungo termine del territorio. Israele dovrà bilanciare il mantenimento della sicurezza con la necessità di evitare una campagna di guerriglia. Tuttavia, se Gaza potrà seguire il modello della Cisgiordania, con una presenza militare garante di pace e prosperità, potrebbe essere una soluzione ideale per Israele.