La tensione tra India e Pakistan continua a salire con raid aerei, bombardamenti e misure di emergenza lungo il confine, dopo gli attacchi reciproci degli ultimi giorni. I due Paesi si accusano reciprocamente di infiltrazioni nel proprio territorio e di aver dato inizio alla violenza. Delhi ha intensificato le misure non militari contro Islamabad, tra cui pressioni sul Fondo Monetario Internazionale e blocchi di Internet, cercando anche di reprimere l’opposizione interna durante questo periodo di caos generale.
Di: Asia News
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La tensione tra India e Pakistan è ancora palpabile, con una serie di attacchi militari lungo il confine occidentale avvenuti durante la notte tra l’8 e il 9 maggio. Le forze armate pakistane hanno lanciato attacchi con droni e artiglieria pesante in risposta ai raid aerei indiani del giorno prima. Questo scambio di attacchi è alimentato da accuse reciproche e preoccupazioni di un’escalation incontrollata tra queste due potenze nucleari.
Entrambi i Paesi continuano a sostenere le proprie versioni degli eventi, con l’esercito indiano che afferma di aver respinto efficacemente gli attacchi pakistani e di aver risposto in modo proporzionato. Nel frattempo, il Pakistan nega qualsiasi azione offensiva e smentisce di aver attaccato città indiane, sottolineando di aver neutralizzato droni indiani.
Il conflitto in corso è considerato il più grave dalla guerra di Kargil del 1999 e presenta un’escalation senza precedenti, con le sirene che suonano nelle città di confine e misure d’emergenza che vengono adottate in diverse aree. L’India sta anche approfittando della situazione per reprimere il dissenso interno e fare pressioni sul Fondo Monetario Internazionale per limitare ulteriori prestiti al Pakistan.
Anche a livello internazionale, vari Paesi stanno lanciando appelli alla de-escalation, ma finora nessuno ha proposto un intervento per ridurre la violenza. La situazione rimane tesa e incerta, con la comunità internazionale che osserva da vicino.