La Russia respinge qualsiasi “ultimatum” riguardo a un cessate il fuoco in Ucraina, come ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov citato da Ria Novosti. Nel frattempo, un funzionario ucraino ha annunciato che Zelensky sarà in Turchia giovedì, nonostante la Russia non accetti di avviare un cessate il fuoco lunedì. Questo è quanto riporta Axios. “Sto considerando di partecipare all’incontro di Istanbul, c’è una possibilità se ritengo che accadranno delle cose”, ha dichiarato Donald Trump. Il magnate ha indicato che si aspetta la presenza sia di Vladimir Putin che di Volodymyr Zelensky.
La proposta di Putin per negoziati diretti tra Russia e Ucraina, secondo Peskov, ha “il sostegno dei leader di molti Paesi”, compresi quelli del Brics, di cui fa parte la Cina, che ha chiesto un “accordo di pace vincolante” per porre fine alla guerra in Ucraina.
Il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri britannico David Lammy, ribadendo che la “massima priorità” degli Stati Uniti è “poner fine ai combattimenti e raggiungere un cessate il fuoco immediato”. Nel frattempo, l’Eliseo ha elogiato l’incontro a Kiev tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader dei paesi cosiddetti “volenterosi” per una pace giusta e duratura in Ucraina.
“I russi stanno completamente ignorando l’offerta di un cessate il fuoco completo e duraturo a partire dal 12 maggio. Continuano ad attaccare le posizioni ucraine lungo tutta la linea del fronte. Mosca sta sprecando un’altra opportunità per porre fine alle uccisioni. Questo dimostra ancora una volta che l’unico obiettivo della Russia è prolungare la guerra”, ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha. “Al contrario, l’Ucraina sta facendo ogni sforzo per porre fine alla guerra e dare una possibilità alla diplomazia. Zelensky ha addirittura proposto un incontro personale con Putin giovedì, ma non ha ancora ricevuto risposta”.
Kiev ha denunciato che la Russia ha lanciato 108 droni durante la notte. “Dalle ore 23:00 di domenica 11 maggio, i russi hanno attaccato l’Ucraina con 108 droni Shahed e droni simulatori di vario tipo dalle seguenti direzioni: Bryansk, Orel, Shatalovo, Millerovo, Primorsko-Akhtarsk e Chauda” riferisce Ukrinform citando un messaggio dell’aeronautica militare dell’Ucraina su Telegram.
Il cessate il fuoco “in Ucraina ancora non c’è”, come dimostrano “gli attacchi di questa notte”, ha commentato Kaja Kallas, responsabile della politica estera UE, a margine della riunione ministeriale odierna di Londra dei 6 big europei del gruppo di Weimar + allargata a Kiev.
Kallas ha aggiunto che occorre rafforzare “le pressioni sulla Russia” che “continua a fare giochetti”. Kallas si è mostrata scettica sulle intenzioni di Mosca nei negoziati in Turchia, pur elogiando la disponibilità a trattare del presidente Zelensky, e ha affermato che “bisogna essere in due per fare la pace, mentre basta uno per fare la guerra”.

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Quanto alla minaccia di nuove sanzioni, Kallas si è limitata a evocare un “settimo pacchetto” che l’UE discuterà la prossima settimana, ipotizzando che possano riguardare anche petrolio e gas. Ha elogiato il senatore repubblicano americano Graham per aver proposto ulteriori sanzioni anti-russe al Congresso.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato che parlerà nel pomeriggio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i suoi “colleghi europei” prima della scadenza – questa sera – della proposta di americani ed europei alla Russia di una tregua incondizionata di 30 giorni. Macron ha sottolineato la necessità che la Russia dimostri serietà nel voler la pace, altrimenti saranno necessarie ulteriori sanzioni.
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Tajani: ‘La responsabilità della pace è nelle mani di Putin’
“Mi auguro che Mosca riconosca la disponibilità di Zelensky a un negoziato diretto e l’impegno di tutti noi per raggiungere la pace in Ucraina, ma oggi tutta la responsabilità è nelle mani di Putin”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della riunione ministeriale di Londra dei leader europei nel formato Weimer+, allargato a Kiev.
“La pace dipende solo dalla volontà della Federazione Russa”, ha insistito, evidenziando segnali “non rassicuranti” alla luce degli attacchi avvenuti stanotte e avvertendo che un cessate il fuoco di 30 giorni resta una condizione cruciale per una trattativa seria.
Tajani si è detto “un po’ meno pessimista del passato”, ma ha sottolineato che “ci deve essere un cessate il fuoco di almeno 30 giorni come quello che abbiamo richiesto”.
I ministri del gruppo di Weimar insistono sul cessate il fuoco, dopo l’ultimatum – scaduto oggi e finora respinto da Mosca – emerso a Kiev nel weekend dai leader europei, poiché “non si possono condurre trattative serie mentre si combatte o mentre Putin cerca di utilizzarle per occupare nuovi territori”, ha proseguito il ministro italiano.
“Noi sosteniamo l’Ucraina non solo perché è candidata all’UE, ma anche perché difendiamo il diritto internazionale”, ha concluso Tajani, annunciando la sua partecipazione in un evento preparatorio a Verona per la grande conferenza di luglio sulla ricostruzione.
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