La Corte Costituzionale ha emesso una sentenza che ha dichiarato incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita legittimamente praticata all’estero. Confermando i propri precedenti, la Corte ha anche affermato che non ci sono ostacoli costituzionali a estendere l’accesso alla procreazione medicalmente assistita ad altri nuclei familiari, inclusa la famiglia monoparentale. Attualmente, la legge non consente alla donna single di accedere alla PMA, una decisione considerata dalla Consulta non irragionevole né sproporzionata.

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La Corte ha stabilito che l’attuale impedimento all’ottenimento dello stato di figlio riconosciuto per il nato in Italia da PMA viola diversi articoli della Costituzione, in quanto non garantisce il miglior interesse del minore. La mancanza di riconoscimento del figlio fin dalla nascita compromette i suoi diritti e il suo benessere. La Consulta ha sottolineato l’importanza del riconoscimento del figlio da entrambi i genitori per garantire il diritto all’identità personale del minore.

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Nato con la Gpa all’estero, riconosciuta l’adozione ad una coppia gay – Ansa.it
A Pesaro arriva una sentenza “storica” (ANSA)
Le reazioni politiche. FdI: ‘I bambini hanno mamma e papà’
“Ogni bambino ha una mamma ed un papà. Con la sentenza della Consulta di oggi, risulta ancor più urgente approfondire il tema della responsabilità genitoriale del donatore/genitore anche quando la fecondazione, illecita in Italia, venga fatta all’estero. Non si può pensare di sostituire un genitore, dunque il padre biologico, ledendo completamente il diritto del minore ad avere una figura maschile di riferimento. Nel rispetto della Corte Costituzionale, come essa evidenzia, l’illegittimità non tocca la legge 40. Se diritto dei minori è quello di dover essere protetto, quello stesso diritto non può essere esonerare il padre biologico, ma rafforzare in Italia la sua responsabilità, i suoi diritti-doveri. Chi a sinistra esulta per il riconoscimento di diritti negati in Italia, non ha veramente a cuore le sorti dei bambini, a cui invece verrebbe negata la possibilità di avere un padre e una madre”. Così Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia.
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