Il Pontefice, Leone XIV, ha inviato un messaggio al movimento degli Anabbattisti in occasione dei 500 anni dalla fondazione a Zurigo. In questo messaggio, sottolinea l’importanza di purificare la memoria per “sanare le ferite del passato” e “costruire un nuovo futuro attraverso il coraggio di amare”. Solo seguendo questo cammino, afferma il Papa, il dialogo teologico e pastorale può portare frutti duraturi nel tempo.
Di: Antonella Palermo – Vatican News
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Leone XIV esprime il concetto di amare, vivere nell’unità e servire come sintesi del messaggio al movimento anabbattista che celebra 500 anni di fondazione con il motto “Il coraggio di amare”. Questo movimento nacque a Zurigo nel 1525, con il primo battesimo degli adulti in epoca moderna praticato da discepoli di Ulrich Zwingli. Il Papa auspica che le relazioni all’interno del movimento siano fraterne e che si approfondiscano e crescano nel tempo.
Il Pontefice richiama le parole di Gesù risorto che dona pace ai discepoli, evidenziando i segni della Passione ancora visibili nel suo corpo glorioso. Invita tutti i seguaci di Gesù a immergersi nella novità della fede e della vita cristiana, sottolineando il desiderio di rinnovamento che caratterizza il movimento anabattista.
Il messaggio di Leone XIV include un invito ai cattolici e ai mennoniti a vivere il comandamento dell’amore, a cercare l’unità dei cristiani e a servire gli altri con onestà e gentilezza. Il Papa riflette sulla storia comune e sull’importanza di purificare la memoria per guarire le ferite del passato e costruire un futuro basato sul coraggio di amare. Solo seguendo questo percorso, aggiunge, il dialogo teologico e pastorale può dare risultati duraturi.
Nonostante le sfide presenti, Leone XIV ricorda la centralità dei comandamenti dell’amore nella vita di Gesù e la necessità di unità tra i cristiani per testimoniare la pace di Cristo in un mondo segnato dalla guerra. Concludendo, il Papa sottolinea che quanto più i cristiani saranno uniti, tanto più efficace sarà la loro testimonianza di Cristo come Principe della Pace nella costruzione di una civiltà basata sull’incontro amorevole.